lunedì 5 novembre 2012

Nuovo bando in Abruzzo a fine novembre

La Regione Abruzzo ha annunciato il prossimo lancio di un bando per il sostegno alle Reti di Impresa sul territorio regionale.
Il Bando "Abruzzo 2015" prevede lo stanziamento di quasi 9 milioni di euro dei quali 1,7 milioni saranno destinati ad una prima misura di sostegno alle Reti costituite e da costituire e 7 milioni al sostegno dei progetti proposti dalle Reti Abruzzesi in particolare per quanto riguarda innovazione ed internazionalizzazione.

CONTRATTI DI RETE, OPPORTUNITA' PER LA CRESCITA DELLE IMPRESE ABRUZZESI NEI MERCATI NAZIONALI ED ESTERI

Il primo bando prevede contributi a fondo perduto tra 15.000 e 40.000 euro pari al 50% delle spese ammissibili per attività connesse alla costituzione della rete.
I bandi apriranno a fine novembre e saranno gestiti da Abruzzo Sviluppo .
Per maggiori informazioni 

venerdì 2 novembre 2012

Unicredit: rapporto sulle aggregazioni di PMI

L'osservatorio sulle piccole e medie imprese di Unicredit ha pubblicato un interessante rapporto sulle aggregazioni di imprese ed i loro effetti sulla competitività. Il rapporto include anche una analisi comparata tra piccole e medie imprese.


Il rapporto è molto articolato e affronta differenti tematiche sul contratto di rete e più in generale l'utilizzo dell'aggregazione tra imprese come strumento di competitività in particolare rispetto ai temi centrali dell'innovazione e della internazionalizzazione e l'appartenenza a filiere produttive.

I differenti capitoli affrontano in profondità tematiche specifiche
Il primo capitolo traccia un quadro generale della situazione congiunturale
Il secondo capitolo affronta il tema della fiducia nelle imprese
Il terzo capitolo è dedicato all'operatività delle reti di impresa con particolare attenzione al rapporto con le banche le dinamiche generative ed il legame con il territorio
Il quarto capitolo propone un'analisi di contesto con attenzione alle dinamiche dei competitor europei
Il quinto è dedicato al tema delle reti nel contesto dell'Agribusiness italiano
I capitoli successivi si caratterizzano perchè affrontano gli argomenti in un 'ottica comparativa tra imprese piccole e medie
Il sesto capitolo è dedicato ai vincoli, sfide e strategie percepite dagli operatori locali nell'innovazione sia di prodotto sia organizzativa.
Il settimo  approfondisce il tema della collaborazione strategica tra piccole e medie imprese.
Il capitolo ottavo, infine, esamina i rapporti con gli attori territoriali: istituti di credito, confidi, associazioni di categoria etc.

Il rapporto è molto articolato è continua ad essere di grande interesse per tutti coloro che si interessano di Reti di Imprese.
A breve cercherò di pubblicare un commento ed un approfondimento.

Scarica il rapporto al seguente link

https://www.unicredit.it/content/dam/unicredit/chisiamo/Superindice/IMPRESE/RAPPORTO_PI.PDF

lunedì 10 settembre 2012

Nuovo Bando della Regione Veneto per le Reti di impresa

Il nuovo bando della Regione Veneto per sostenere le Reti di Impresa apre il 15 ottobre 2012.
E' importante presentare il progetto immediatamente perchè è a Sportello (esaurimento fondi) anche se prevista una valutazione qualitativa del progetto presentato.
Accanto alla formula dello Sportello che non consente di fare emergere i progetti più innovativi un altro elemento che personalmente mi convince poco è la scelta di favorire le reti esistenti; l'intervento pubblico dovrebbe stimolare la creazione di reti non premiare chi ha già fatto la scelta. Il rischio è di elaborare contratti di rete affrettati per partecipare al Bando.
Per il resto molti elementi di interesse a partire dal budget rilevante e dalle azioni previste piuttosto ampie.

 

mercoledì 29 agosto 2012

Il Contratto di Rete: ad una svolta significativa ? Le ultime novità

Schema delle novità del contratto di Rete


Il Contratto di Rete dalla sua introduzione nel 2009 ha subito significativi cambiamenti e trasformazioni

mercoledì 8 agosto 2012

Osservatorio reti di impresa . Mise: una ricerca qualitativa

L'osservatorio delle Reti di Impresa del Mise ha pubblicato i risultati di una ricerca qualitativa sul fenomeno delle Reti di Imprese che ha riguardato un campione di 300 imprese appartenenti a 159 contratti di rete.

Dalla ricerca sono emersi dei risultati molto significativi:


Sono stati registrati mediamente 30 Contratti di ret dal dicembre 2011 al
giugno 2012, per un totale di 412 Contratti con più di 2.100 imprese coinvolte.
Le imprese partecipanti sono complessivamente soddisfatte dalla partecipazione al Contratto:

più del 70% delle imprese dichiara che l’adesione al Contratto (da almeno un anno) ha
comportato il mantenimento o la crescita dei propri livelli di fatturato, investimenti e di occupazione;

 il 33% delle imprese ha accresciuto il proprio Know
how;

Rimane critico il rapporto con le banche: il 60% delle imprese denuncia da parte delle banche una scarsa
valorizzazione della partecipazione al Contratto di rete e i ¾ delle intervistate sostengono la necessità di un “rating di rete”.

Leggi il rapporto

venerdì 3 agosto 2012

Reti di impresa e CSR: un bando della Regione Lombardia

Il Bando la cui originale scadenza era luglio è stato prorogato a settembre Un progetto molto interessante per iniziative di Social Innovation e social business.

Novità per il Contratto di Rete

Il decreto sviluppo approvato in via definitiva al Senato contiene alcune norme molto importanti per il Contratto di Rete. La più significativa è che la Rete potrà avere soggettività giuridica se sarà costituito un fondo patrimoniale tra le imprese. Questa modifica era stata fortemente richiesta dalle associazioni di categoria per semplificare l'operatività delle reti.
Ulteriori norme riguardano la semplificazione delle procedure per l'iscrizione delle Reti al Registro delle Imprese attraverso la firma digitale oltre che la scrittura privata autenticata o l'atto pubblico.

martedì 24 luglio 2012

mercoledì 11 luglio 2012

Un'esperienza di facilitazione

Seguo Gastaldi sul suo gruppo Linkedin e rimane sempre un modello da seguire sulla facilitazione dei processi di Rete, un momento spesso trascurato nei percorsi di svolgimento della rete

martedì 19 giugno 2012

Contratto di rete: miti e leggende

Riprendo il brillante articolo di Retidimpresa.eu sulle aspettative e criticità del Contratto di Rete.

Da parte mia condivido quanto scritto e considero prioritario
- fornire luoghi fisici e/o virtuali in cui le esigenze concrete che giustifichino fare rete possano emergere con la garanzia di neutralità e reciproco vantaggio;
- facilitare costantemente i processi
- individuare progetti federatori non vincolati ai bandi


Le associazioni e le varie strutture intermedie sono impegnate su questo fronte ma, spesso, affrontano i processi in maniera rigida e in tempi lunghi.
Le imprese debbono essere protagoniste dirette.

Di seguito l'articolo di Retidimpresa.eu
Miti e leggende ovvero dello spirito( a volte mal compreso) delle reti di impresa

Dopo più di due anni e una innumerevole serie di congressi (e troppo pochi confronti reali con gli imprenditori, dove confronto significa ascoltarli) ecco che le reti di impresa si trovano ad affrontare le stesse problematiche tipiche delle (anch’esse troppo poche) innovazioni introdotte in tema di imprese negli ultimi anni.

E siccome chi parla di reti a volte invoca parallelismi e metafore assai peculiari (nozze, fidanzamenti, convivenze, reti a maglie larghe e strette, leggerezza e pesantezza, reti verticali ed orizzontali neanche fosse un pijama a righe) ci esercitiamo anche noi, parlando però di stereotipi, miti e false credenze.

1. Tela di Penelope: da una parte si passano ore sui blog ad invocare flessibilità e strumenti in grado di consentire alle imprese un adeguato tempo di sperimentazione onde consolidare forme organizzative alternative e sperabilmente vincenti. Però poi ci si arena sulle Partite IVA: a cosa serve la partita Iva in un contratto? A creare un altro, ennesimo, consorzio o veicolo societario? E poi, prima parliamo di business e di potenziale di aggregazione, poi si regolamenteranno aspetti amministrativi e fiscali. Se ci si esalta sulle regole e si posticipa la discussione sul valore, di solito ci si ferma alla prima riunione costitutiva. Si può anche vederla così. Gli imprenditori devono ragionare di valore in rete, dando poi ai loro consulenti il compito di mettersi d’accordo e aggiornarsi su come organizzare l’architettura dei processi e delle regole interne, non viceversa. Esattamente come ciascuno fa nella propria impresa, dove nasce prima l’imprenditore, poi la regola ed il processo.

2. Minotauro, ovvero liberate il valore aggiunto! Nei programmi, spesso scaricati da internet e quindi tutti uguali, non si mette sufficientemente in luce il valore aggiuntivo prodotto dalla aggregazione, preferendo ragionare come spesso si fa con gli scopi delle società, ovvero mettendo dentro tutto per creare un labirinto in cui l’unica vittima sono proprio le peculiarità valoriali della rete. Dentro il labirinto inoltre c’è poi spesso un altro “mostro” di cui si conosce poco e che ingiustamente si teme: il brand di rete, i disciplinari ed i regolamenti da creare, i processi certificativi e di controllo di cui si a volte ignorano le opportunità ed i tempi

3. Essere o non essere? Se il problema è la fiducia, asteniamoci dal creare una rete. Andrà benissimo un’ATI. Se il problema è mantenere e incrementare la fiducia, basterebbe scrivere un buon contratto, in termini di governance, tutela delle informazioni, comunicazioni tra le parti etc Se il problema è entro, non entro, in parte la risposta ricalca quella sopra, in parte va ricercata nel modo come si ricercano i partner. La rete cresce sulla fiducia e su un passato imprenditoriale comune su cui radicarsi (su basi valoriali, di business, su passate militanze associative o di mutualità e collaborazione, etc): non si può usarla delegando ad altri, magari ad istituzioni o consulenti la scelta dei partner: le reti di qualità spendono molto tempo nella identificazione dei criteri di accesso, tra l’altro a tutto beneficio della determinazione e applicazione di quelli di…recesso!

Inoltre, non aspettiamo troppo per fare rete, se vogliamo farlo: per ciò che è la nostra esperienza, o si parte in qualche mese o non si parte…mai

4. God save the Queen: piaccia o non piaccia (in quest’ultimo caso esiste ampia scelta alternativa) il contratto di rete è fondamentalmente una normativa di stampo tipicamente anglosassone. Si fissano pochi ma fondamentali paletti (programma, governance, patrimonializzazione, durata) nel mezzo ci sono le imprese, le loro situazioni organizzative, l’analisi puntuali dei rischi e delle opportunità che in un caso il contratto deve arginare, nell’altro favorire, senza entrare in contrasto con le altre norme previste dal ns ordinamento

5. Horror vacui (paura del vuoto): siccome quanto sopra non viene spiegato alle imprese e ai loro consulenti il vuoto, anziché gestirlo specificamente e differentemente per ogni caso, lo si riempie con modelli standard, a volte inservibili a volte addirittura dannosi.

6. Aggregazioni à la page: siccome è di moda fare rete e alcuni Enti le finanziano, facciamola anche noi per partecipare ad un bando. Il fatto della moda è evidente, pertanto evitiamo di vedere la rete come un’ATI…con barba e baffi, ma per quello che realmente è…la rete punta al medio periodo, e semmai fa del finanziamento ottenibile attraverso un valido programma comune un punto di partenza, ma certo non di arrivo. Che poi la moda non sia un male, ma possa anche essere sfruttata con legittime finalità di Marketing inserite nel piano di comunicazione di rete, questo non è un male, ma una opportunità offerta dal particolare momento alle imprese. E’ bene che esistano queste opportunità di accesso a media normalmente preclusi per i loro costi, anche per le PMi che abbiamo qualcosa da dire

7. Eldorado, ovvero il beneficio fiscale: vietato partire da li. Che poi esista (ma va ben spiegato quando, quale come e con che processi di asseverazione, che hanno un costo, talvolta non indifferente e, data l’esiguità dei fondi, soprattutto non danno certezza a priori dell’entità del beneficio acquisibile) nessuno lo nega, ma certo non come obiettivo di rete, ma come ricaduta di una sana e ambiziosa politica di investimenti (industriali) nel partenariato

8. Il Convitato di pietra: che ne è della finanza nelle reti? In questo momento, vista la drammatica situazione del credito alle imprese, primo pensiero di chi fa una rete dovrebbe essere quella di esplicitarne finalità, contenuti e numeri attesi in un documento di sintesi, quantificante il valore aggiunto atteso, da sottoporre, prima possibile a partner finanziari e alle banche, che pure hanno avviato sperimentazioni interessanti su questo tema, dove è pero scarsissima la presenza ed il presidio da parte delle reti. Se c’è un buon business plan, tutte le problematiche tecniche, amministrative, fiscali, saranno risolvibili e gestibili; viceversa, no

9. Casa mia, casa mia: per quanto una rete possa legittimamente fare della territorialità un obiettivo ed un valore aggiunto, ancora troppo poche le utilizzano per progetti all’estero (es. in Europa), sfruttando le potenzialità insite nel suo carattere internazionale, fondato sullo Small Business Act e orientato a costituire una chiara linea evolutiva per i cluster

Insomma, senza pretendere che la rete sia una cura per tutti i mali (solo per alcuni e ben individuati) scegliamola e gestiamola per ciò che essa è, o dovrebbe essere. Tanti imprenditori, nostri clienti e non, con cui abbiamo avuto modo di incontrarci, così l’hanno vissuta, alcuni ben prima che arrivassero incentivi e agevolazioni, ma credendo in una eventuale risonanza tra di essa ed i loro obiettivi di business e di crescita

IMPRESE: POLVERINI, IN ARRIVO BANDO PER START-UP RETI

La Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, questa mattina è intervenuta al convegno ‘Reti di impresa: etica, competitività e territorio’ organizzato dalla società regionale Sviluppo Lazio.
19/06/2012 - Ad introdurre i lavori è stato lo stesso presidente della società, Massimiliano Maselli, cui è seguito l’intervento della presidente Polverini che ha presentato le iniziative che la Regione Lazio ha realizzato e sta programmando in materia di ‘contratti di rete’: “In questo momento di difficoltà - ha detto la presidente Polverini-, anche guardando ai dati positivi in termini di esportazione da parte del Lazio, la Regione sta incentivando le reti d’impresa. A breve sarà pubblicato un bando che garantirà lo start-up delle reti e creerà interventi di sostegno. Ci sarà anche un elemento di novità, una misura specifica per cui una grande impresa trascinerà in un processo di sviluppo in rete anche le piccole imprese”. Il bando prevede tre azioni principali. Start up reti, progetti per l’acquisizione di servizi reali avanzati finalizzati alla realizzazione di aggregazioni fra PMI mediante la formalizzazione di un Contratto di Rete. Ricerca e sviluppo in rete Val (Valore aggiunto Lazio), progetti di aggregazione tra Grande Impresa e PMI riguardanti innovazione di prodotto attraverso programmi di investimento in attività di Ricerca e Sviluppo. Investimenti in rete, progetti di aggregazione tra PMI e Grande Impresa riguardanti investimenti innovativi per la realizzazione del Programma di rete”. “In questi giorni, inoltre - ha concluso Polverini - abbiamo iniziato una serie di incontri con Paesi esteri dotati di strumenti internazionali importanti per poter accogliere i nostri prodotti incentivando l’economia del nostro territorio, a cominciare dagli Emirati Arabi Uniti. Cerchiamo così, anche attraverso strumenti di diplomazia, di garantire alle nostre imprese elementi di stimolo, puntando sulla qualità dei prodotti e sulla creazione di nuovi posti di lavoro”.
Fonte Regione Lazio www.regione.lazio.it 

venerdì 15 giugno 2012

SVILUPPO: ULTERIORI MISURE PER LE IMPRESE - AgenParl - Agenzia Parlamentare per l'informazione politica ed economica

SVILUPPO: ULTERIORI MISURE PER LE IMPRESE - AgenParl - Agenzia Parlamentare per l'informazione politica ed economica

Importante per il Contratto di Rete il punto E


 e. Contratto di Rete. Le nuove disposizioni consentono una ulteriore semplificazione delle modalità di iscrizione al Registro delle Imprese dei contratti di rete, che possono ora essere sottoscritti con firma digitale, a norma dell’articolo 24 del “Codice dell’Amministrazione digitale”. Viene allargata alle PMI che sottoscrivono un contratto di rete la possibilità di beneficiare dei contributi assegnati ai consorzi per l’internazionalizzazione, indipendentemente dalla loro iscrizione al Consorzio stesso. Infine, si mira a semplificare anche per le imprese agricole l’accesso allo strumento del contratto di rete.

mercoledì 13 giugno 2012

Unioncamere Emilia Romagna - i video del convegno





Il 28maggio a Bologna si è tenuto il convegno di Union Camere Emilia Romagna Crescere e competere con le Reti di Impresa.
E' possibile vedere i video degli interventi al seguente link
http://www.ucer.camcom.it/comunicazione/rassegna-stampa/video-2012/crescere-e-competere-con-il-contratto-di-rete










lunedì 4 giugno 2012

martedì 29 maggio 2012

Progettare Reti di imprese

Revisione di quanto scritto durante il convegno del 29 maggio 2011 per segnalare le cose che mi hanno colpito di più.

Oggi partecipo all'evento di Camera di Commercio di Milano sulla progettazione di Reti di Imprese.

 Primo intervento avv. Casarano. Riepilogo efficace degli elementi giuridici findamentali del contratto.
  Alcuni highlight 
Contratto non registrato al Rea secondo agenzia delle entrate è inefficace sia contro i terzi sia delle parti.

E' importante ma di solito poco considerato il monitoraggio dei risultati del programma.

Un elemento importante del contratto di rete è il mandato attribuito ad una impresa

Il mandato , in genere, si presume oneroso per questo motivo occorre specificare esplicitamente nel contratto di rete se non lo è.

Così come occorre specificare un meccanismo per la revoca se no si presume all'unanimità.

Il mandato può essere con  rappresentanza o senza rappresentanza; nel primo caso il mandatario agisce nome e per conto dei mandanti e le fatturazioni risultano più complesse. Il mandatario senza rappresentanza opera per conto ed in nome proprio e ripartisce successivamente fatturazione.

 Dottoressa Bollino retiimpresa Confindustria. A maggio 2012 333 contratti di rete Esempi di reti Esaote rete della meccanica
 Parlano le banche Sandro Bianco Unicredit Alcuni elementi significativi il Fondo comune non é fondamentale per le banche Organo comune indispensabile Il rating non é di rete ma revisione positiva del merito della singola impresa se contratto di rete Attenzione a Coerenza del programma di rete coerenza dei mezzi Clausole di uscita impegnative garantiscono serietà della rete.

lunedì 14 maggio 2012

Il futuro delle Reti di Impresa secondo Bonomi




Commento del Vicepresidente Confindustria e presidente RetImpresa, Aldo Bonomi (IlSole24Ore del 14 maggio 2012) Ripreso da Sviluppo Abruzzo

Siamo partiti piano, a voce bassa, ma determinati e sicuri della validità della strada che stavamo percorrendo. E ora, passo dopo passo, questa voce è diventata un suono potente che sta conquistando spazi sempre più ampi. Un progetto industriale partito in sordina, che oggi sta già coinvolgendo migliaia di imprese.
Con l'introduzione, nel nostro ordinamento, del nuovo "contratto di rete" si è offerta alle imprese la possibilità di conseguire contemporaneamente tre importanti obiettivi:
- avviare collaborazioni su programmi condivisi, monitorabili e verificabili;
- consentire agli altri attori economici e alla pubblica amministrazione di conoscere e valutare queste iniziative;
- mantenere l'autonomia imprenditoriale - elemento culturalmente ancora fondamentale per molte piccole e medie imprese - in quanto il contratto di rete non crea un nuovo soggetto giuridico, con tutte le complicazioni e gli oneri burocratici che ne deriverebbero.
Una formula che si è rivelata vincente e sta riscontrando l'interesse di molti imprenditori. A oggi sono infatti 327 i contratti sottoscritti e oltre 2mila le imprese che stanno lavorando con il nuovo strumento. Primi risultati significativi raggiunti grazie all'Italia del fare, a una visione di sistema che si muove nell'interesse del Paese che lavora. Ma non basta. Adesso serve un colpo di reni.
Innanzitutto, da parte del sistema imprenditoriale, che deve cogliere questa opportunità in modo sempre più consistente. Poi, da parte del Governo, che deve credere con ancora maggiore forza in questo strumento innovativo per ridare fiato alla nostra economia.

La soluzione è in queste mosse. E sono tutte a costo zero.

Semplificazioni amministrative
Dare attuazione a quanto già previsto dalla legge che ha istituito i contratti di rete in materia di semplificazioni amministrative. Una prima occasione pratica è rappresentata dalla nuova disciplina sugli "accordi di semplificazione", che potrebbero essere a pieno titolo sottoscritti dai contratti di rete per ottenere immediati vantaggi per le imprese, per esempio per l'avvio di nuove attività, nel campo urbanistico, nell'impiego dei macchinari, nella rendicontazione degli incentivi e per i sistemi di certificazione.
Su questi profili è già attivo un confronto con il ministero della Funzione pubblica e con le Regioni che ci auguriamo possa portare a risultati in tempi rapidi.

Statuto delle imprese
Dare attuazione a quanto previsto dal recente Statuto delle imprese che ha recepito in Italia lo Small business act, che include le reti di impresa tra i soggetti che partecipano alle gare d'appalto. Anche qui sono già in corso contatti con l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici per i necessari chiarimenti di tipo operativo, che consentano alle imprese aderenti ai contratti di rete l'effettiva partecipazione alle gare.
Politiche attive per il lavoro
Adottare misure che promuovano l'occupazione sfruttando la grande opportunità rappresentata dalle reti. Come Confindustria abbiamo elaborato un pacchetto di proposte che abbiamo denominato "Win-Work in network" attraverso le quali il contratto di rete potrebbe trasformarsi in uno strumento di politica attiva per il lavoro, consentendo l'ottimale impiego di risorse umane tra le aziende della rete.

Sgravi fiscali
Implementare le risorse previste per la misura fiscale di accompagnamento dei contratti di rete. Gli iniziali 48 milioni di euro stanziati nel 2010 appaiono oggi del tutto insufficienti, dato il grande incremento di contratti di rete stipulati in Italia, e andrebbero portati a 100 milioni, alzando il tetto di sgravio previsto per le imprese dall'attuale milione di euro a 2 milioni nel caso di progetti di internazionalizzazione.
È una misura a costo zero, perché si tratta di una sospensione di imposta attraverso la quale si spingono le imprese a effettuare nuovi investimenti che daranno ricadute positive sui conti dell'erario.

Portare i contratti di rete nella Ue
Portare il contratto di rete in Europa per permettere lo sviluppo di collaborazioni imprenditoriali anche al di fuori del territorio nazionale. In particolare abbiamo attivato contatti con il Gabinetto Tajani per inserire le reti di impresa nella programmazione comunitaria 2014-2020 e accedere ai fondi strutturali, soprattutto in relazione ai finanziamenti per la ricerca e l'innovazione.
Si tratta di cinque azioni sulle quali dobbiamo impegnarci tutti: istituzioni, imprese, banche. Rimboccandoci le maniche e remando insieme nella stessa direzione, possiamo dare al nostro Paese, alle nostre aziende, ai nostri lavoratori, ai nostri figli un futuro migliore. Un futuro di fiducia, crescita e benessere.

mercoledì 2 maggio 2012

Fino al 23 maggio per richiedere i benefici fiscali per le Reti

L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato la scheda informativa per richiedere i benefici fiscali per le Reti di Imprese.

I benefici possono essere richiesti tra il 3 e 23 maggio per via telematica o attraverso i professionisti e caf.

L'agenzia ha comunicato, inoltre, l'elenco degli organismi che possono effettuare l'asseverazione del contratto di rete, condizione indispensabile per l'ottenimento dei benefici fiscali.

Il link per maggiori informazioni e modulistica è il seguente:

http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/Nsilib/Nsi/Home/CosaDeviFare/Richiedere/Agevolazioni/Agevolazioni+Reti+di+imprese/Scheda+informativa+reti+imprese/Come+e+quando+va+richiesta/

giovedì 26 aprile 2012

giovedì 12 aprile 2012

Il 17 aprile presenterò il Bando Reti di Impresa CTS presso l'associazione Ilas di Lainate.


mercoledì 11 aprile 2012

Quando le reti funzionano

Da OggiTreviso un interessante esempio di come le Reti possano assistere le PMI nello svilupparsi.
Timavo e Timeve una piccola impresa di Treviso  specializzata in maglieria ha visto crescere il suo fatturato nel 2011 tanto da poter dare un premio di produzione ai suoi dipendenti.
Tra i fattori fondamentali del suo successo l'adesione ad una Rete di Imprese
Leggi l'articolo originale.
http://www.oggitreviso.it/cresce-fatturato-premio-ai-dipendenti-46585http://www.oggitreviso.it/cresce-fatturato-premio-ai-dipendenti-46585

mercoledì 28 marzo 2012

Unicredit per l'Italia: attenzione alle Reti di Imprese

Unicredit sta lanciando una serie di iniziative di sostegno allo sviluppo dei territori sotto l'etichetta Unicredit per i territori
Tra gli interventi più interessanti vi è sicuramente la volontà dichiarata di sostenere le reti di imprese.
Unicredit recentemente ha lanciato i bond di rete.

venerdì 23 marzo 2012

Presentato libro Linee Guida sulle Reti di Imprese

Comitato Interregionale dei Consigli Notarili delle Tre Venezie e RetImpresa www.retimpresa.it hanno presentato il libro Linee Guida per i contratti di rete - Edizione 2012 nel corso di un convegno tenutosi recentemente.
Come spiega nella prefazione Aldo Bonomi direttore di ReteImpresa "Questa guida, in futuro implementabile, intende rappresentare un contributo pratico a tutti i professionisti impegnati nella predisposizione di contratti di rete d'impresa fornendo per quanto possibile ad oggi un orientamento chiaro e univoco"
Il lavoro è frutto del confronto tra imprenditori e notai per affrontare le grandi potenzialità ed i rischi di questo strumento.

Il libro è scaricabile gratuitamente




http://www.retimpresa.it/phocadownload/Eventi/marghera_linee%20guida%20per%20i%20contratti%20di%20rete.pdfhttp://www.retimpresa.it/phocadownload/Eventi/marghera_linee%20guida%20per%20i%20contratti%20di%20rete.pdf

martedì 20 marzo 2012

Regione Lombardia aperto il Bando Ergon CTS:

Il nuovo bando Ergon è aperto
Si rivolge alle imprese del settore commercio, turismo e servizi
Il budget complessivo è di 5 milioni di euro
I progetti devo avere una dimensione tra i euro 50.000 ed euro 200.000.
Il contributo è pari al 50% delle spese.
Per maggiori informazioni leggi la mia presentazione.

venerdì 2 marzo 2012

Nuovo Bando Ergon

Il Bando Ergon aprirà entro pochi giorni.

Il bando prevede sia contributi a fondo perduto sia finanziamenti agevolati.

Rispetto al bando Ergon azione 1 il taglio dei progetti sarà più piccolo.
Le tipologie di imprese ammissibili sono diverse molto vaste comprendendo l'intero settore commercio, turismo e servizi.

Il bando favorirà la nascita di aggregazioni di imprese, in particolare il Contratto di Rete, che possano sperimentare pratiche e metodologie innovative.

Chi vuole essere informato può scrivermi a danielecavallotti@gmail.co

Bando del Comune di Napoli per le Reti di Imprese

Il Comune di Napoli lancia un bando per le imprese che aderiscono a Reti di Imprese ed hanno sede in zone disagiate.

Agevolazioni a favore delle piccole imprese e microimprese operanti nei quartieri:
Bagnoli, Fuorigrotta, Soccavo, Pianura, Piscinola, Chiaiano, Scampia, Miano, Secondigliano, San Pietro a Patierno, Ponticelli, Barra, San Giovanni a Teduccio, San Lorenzo, Vicaria, Poggioreale, Stella, San Carlo Arena, Mercato, Pendino, Avvocata, Montecalvario, S.Giuseppe, Porto.

1. Sono previste agevolazioni finanziarie sotto forma di contributi nella misura massima del 65% delle spese d’investimento effettivamente sostenute (Decreto Ministeriale 14 settembre 2004 n. 267).
2. Le erogazioni complessive a favore di ciascuna impresa non potranno superare i 10.000,00 Euro, per cui l’investimento massimo ammissibile è pari € 15.385,00.

Il click day sarà il 13 marzo 2012

http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/16666

mercoledì 29 febbraio 2012

Oggi ultimo giorno per la presentazione del Bando Ergon

Il Bando Ergon azione 1 si conclude oggi a mezzogiorno.

Il Bando la prima iniziativa di sostegno alle reti di imprese e contratto di Rete in Lombardia ha avuto un grande successo e si attendono 500 domande di progetti di Reti Lombarde.

Ricordo che a breve è atteso il nuovo bando dedicato alle imprese del Turismo, Commercio e Servizi.

lunedì 20 febbraio 2012

Contratto di rete: miti e leggende

Riprendo il brillante articolo di Retidimpresa.eu sulle aspettative e criticità del Contratto di Rete.

Da parte mia condivido quanto scritto e considero prioritario
- fornire luoghi fisici e/o virtuali in cui le esigenze concrete che giustifichino fare rete possano emergere con la garanzia di neutralità e reciproco vantaggio;
- facilitare costantemente i processi
- individuare progetti federatori non vincolati ai bandi


Le associazioni e le varie strutture intermedie sono impegnate su questo fronte ma, spesso, affrontano i processi in maniera rigida e in tempi lunghi.
Le imprese debbono essere protagoniste dirette.

Di seguito l'articolo di Retidimpresa.eu
Miti e leggende ovvero dello spirito( a volte mal compreso) delle reti di impresa

Dopo più di due anni e una innumerevole serie di congressi (e troppo pochi confronti reali con gli imprenditori, dove confronto significa ascoltarli) ecco che le reti di impresa si trovano ad affrontare le stesse problematiche tipiche delle (anch’esse troppo poche) innovazioni introdotte in tema di imprese negli ultimi anni.

E siccome chi parla di reti a volte invoca parallelismi e metafore assai peculiari (nozze, fidanzamenti, convivenze, reti a maglie larghe e strette, leggerezza e pesantezza, reti verticali ed orizzontali neanche fosse un pijama a righe) ci esercitiamo anche noi, parlando però di stereotipi, miti e false credenze.

1. Tela di Penelope: da una parte si passano ore sui blog ad invocare flessibilità e strumenti in grado di consentire alle imprese un adeguato tempo di sperimentazione onde consolidare forme organizzative alternative e sperabilmente vincenti. Però poi ci si arena sulle Partite IVA: a cosa serve la partita Iva in un contratto? A creare un altro, ennesimo, consorzio o veicolo societario? E poi, prima parliamo di business e di potenziale di aggregazione, poi si regolamenteranno aspetti amministrativi e fiscali. Se ci si esalta sulle regole e si posticipa la discussione sul valore, di solito ci si ferma alla prima riunione costitutiva. Si può anche vederla così. Gli imprenditori devono ragionare di valore in rete, dando poi ai loro consulenti il compito di mettersi d’accordo e aggiornarsi su come organizzare l’architettura dei processi e delle regole interne, non viceversa. Esattamente come ciascuno fa nella propria impresa, dove nasce prima l’imprenditore, poi la regola ed il processo.

2. Minotauro, ovvero liberate il valore aggiunto! Nei programmi, spesso scaricati da internet e quindi tutti uguali, non si mette sufficientemente in luce il valore aggiuntivo prodotto dalla aggregazione, preferendo ragionare come spesso si fa con gli scopi delle società, ovvero mettendo dentro tutto per creare un labirinto in cui l’unica vittima sono proprio le peculiarità valoriali della rete. Dentro il labirinto inoltre c’è poi spesso un altro “mostro” di cui si conosce poco e che ingiustamente si teme: il brand di rete, i disciplinari ed i regolamenti da creare, i processi certificativi e di controllo di cui si a volte ignorano le opportunità ed i tempi

3. Essere o non essere? Se il problema è la fiducia, asteniamoci dal creare una rete. Andrà benissimo un’ATI. Se il problema è mantenere e incrementare la fiducia, basterebbe scrivere un buon contratto, in termini di governance, tutela delle informazioni, comunicazioni tra le parti etc Se il problema è entro, non entro, in parte la risposta ricalca quella sopra, in parte va ricercata nel modo come si ricercano i partner. La rete cresce sulla fiducia e su un passato imprenditoriale comune su cui radicarsi (su basi valoriali, di business, su passate militanze associative o di mutualità e collaborazione, etc): non si può usarla delegando ad altri, magari ad istituzioni o consulenti la scelta dei partner: le reti di qualità spendono molto tempo nella identificazione dei criteri di accesso, tra l’altro a tutto beneficio della determinazione e applicazione di quelli di…recesso!

Inoltre, non aspettiamo troppo per fare rete, se vogliamo farlo: per ciò che è la nostra esperienza, o si parte in qualche mese o non si parte…mai

4. God save the Queen: piaccia o non piaccia (in quest’ultimo caso esiste ampia scelta alternativa) il contratto di rete è fondamentalmente una normativa di stampo tipicamente anglosassone. Si fissano pochi ma fondamentali paletti (programma, governance, patrimonializzazione, durata) nel mezzo ci sono le imprese, le loro situazioni organizzative, l’analisi puntuali dei rischi e delle opportunità che in un caso il contratto deve arginare, nell’altro favorire, senza entrare in contrasto con le altre norme previste dal ns ordinamento

5. Horror vacui (paura del vuoto): siccome quanto sopra non viene spiegato alle imprese e ai loro consulenti il vuoto, anziché gestirlo specificamente e differentemente per ogni caso, lo si riempie con modelli standard, a volte inservibili a volte addirittura dannosi.

6. Aggregazioni à la page: siccome è di moda fare rete e alcuni Enti le finanziano, facciamola anche noi per partecipare ad un bando. Il fatto della moda è evidente, pertanto evitiamo di vedere la rete come un’ATI…con barba e baffi, ma per quello che realmente è…la rete punta al medio periodo, e semmai fa del finanziamento ottenibile attraverso un valido programma comune un punto di partenza, ma certo non di arrivo. Che poi la moda non sia un male, ma possa anche essere sfruttata con legittime finalità di Marketing inserite nel piano di comunicazione di rete, questo non è un male, ma una opportunità offerta dal particolare momento alle imprese. E’ bene che esistano queste opportunità di accesso a media normalmente preclusi per i loro costi, anche per le PMi che abbiamo qualcosa da dire

7. Eldorado, ovvero il beneficio fiscale: vietato partire da li. Che poi esista (ma va ben spiegato quando, quale come e con che processi di asseverazione, che hanno un costo, talvolta non indifferente e, data l’esiguità dei fondi, soprattutto non danno certezza a priori dell’entità del beneficio acquisibile) nessuno lo nega, ma certo non come obiettivo di rete, ma come ricaduta di una sana e ambiziosa politica di investimenti (industriali) nel partenariato

8. Il Convitato di pietra: che ne è della finanza nelle reti? In questo momento, vista la drammatica situazione del credito alle imprese, primo pensiero di chi fa una rete dovrebbe essere quella di esplicitarne finalità, contenuti e numeri attesi in un documento di sintesi, quantificante il valore aggiunto atteso, da sottoporre, prima possibile a partner finanziari e alle banche, che pure hanno avviato sperimentazioni interessanti su questo tema, dove è pero scarsissima la presenza ed il presidio da parte delle reti. Se c’è un buon business plan, tutte le problematiche tecniche, amministrative, fiscali, saranno risolvibili e gestibili; viceversa, no

9. Casa mia, casa mia: per quanto una rete possa legittimamente fare della territorialità un obiettivo ed un valore aggiunto, ancora troppo poche le utilizzano per progetti all’estero (es. in Europa), sfruttando le potenzialità insite nel suo carattere internazionale, fondato sullo Small Business Act e orientato a costituire una chiara linea evolutiva per i cluster

Insomma, senza pretendere che la rete sia una cura per tutti i mali (solo per alcuni e ben individuati) scegliamola e gestiamola per ciò che essa è, o dovrebbe essere. Tanti imprenditori, nostri clienti e non, con cui abbiamo avuto modo di incontrarci, così l’hanno vissuta, alcuni ben prima che arrivassero incentivi e agevolazioni, ma credendo in una eventuale risonanza tra di essa ed i loro obiettivi di business e di crescita

giovedì 9 febbraio 2012

Anticipazioni: Lombardia nuovo bando Ergon per il turismo, commercio e servizi

La nuova azione del Bando Ergon uscirà a breve in Lombardia.

Il nuovo bando sarà rivolto ad imprese del commercio turistiche e dei servizi.

L'impostazione sarà molto simile all'azione 1 di Ergon per cui rimando alla mia scheda online per avere un'idea di massima.
http://www.slideshare.net/dancav/presentazione-bando-ergon-azione-1

Nel mondo del turismo il Contratto di Rete rappresenta uno strumento con grandi potenzialità partendo dal semplice presupposto che la competizione per attrarre turisti si gioca tra territori e richiede la collaborazione tra tutti gli operatori di un territorio per costruire il successo.
La Rete tra imprese ed istituzioni è fondamentale per sperimentare tecniche innovative, costruire un brand territoriale, campagne virali e progetti di storytelling.

Il valore della Rete è altrettanto importante per le imprese dei settori Commerciali e dei Servizi in cui la conoscenza può rappresentare un driver fondamentale.

Per essere infomati sull'javascript:void(0)uscita del bando scrivetemi una mail.. danielecavallotti@gmail.com

sabato 21 gennaio 2012

Nuovo bando di Unioncamera Piemonte

UnionCamere Piemonte ha lanciato un nuovo bando per favorire l'emersione e lo sviluppo di Reti di Imprese nella Regione.


Le domande potranno essere presentate entro il 31 marzo 2012.
Per maggiori informazioni e scaricare la modulistica visita il sito di Unioncamere.
http://www.pie.camcom.it/Page/t15/view_html?idp=1302

lunedì 16 gennaio 2012

Convegno a BIC La Fucina

16 gennaio 2012 di danielecavallotti | Modifica

Il prossimo 25 gennaio parteciperò come relatore al workshop organizzato da BIC La Fucina a Sesto San Giovanni.
Reti di imprese: opportunità di finanza agevolata per creare e sviluppare contratti di rete in Lombardia(+)

25 gennaio 2012
ore 16.30
LIB – Laboratorio Innovazione Breda
Via Venezia n. 23
Sesto San Giovanni (MI)

“La rete è il nostro futuro. La dinamica della nostra società, e in particolare della sua nuova economia, obbedirà sempre più alla logica delle reti. Capire come funzionano le reti sarà la chiave per capire come funziona l’economia” (K.Kelly- New Rules for the New Economy).

Un convegno al BIC La Fucina

In base alla legge 33 del 9 Aprile 2009 e alle modifiche apportate dalla L.122 del 30 Luglio 2010, le imprese possono costituire una “Rete d’Impresa” attraverso la formalizzazione del “Contratto di Rete”. Con esso possono dar vita a collaborazioni tecnologiche e commerciali ed acquisire maggiori livelli di competitività e di capacità di fare innovazione; possono inoltre accedere ad agevolazioni e semplificazioni amministrative, finanziarie e per ricerca e sviluppo.

Nel corso del biennio 2010/2011 allo strumento è stata dedicata molta attenzione dai mezzi di comunicazione e si sono registrati i primi esempi applicativi, che ormai ammontano ad oltre 200. Gli stessi hanno coinvolto imprese, professionisti, imprenditori, fondi e istituzioni e, recentemente, anche il mondo cooperativo.

La creazione di una rete di imprese è un fenomeno complesso e comporta diverse attività:

elaborare un modello organizzativo e di governance
introdurre ed implementare un programma di rete nei suoi aspetti operativi e documentali
prepararsi alle certificazioni ed auditing

L’elemento, in ogni caso più importante, è la costruzione della fiducia tra gli imprenditori e di meccanismi che consentano un’effettiva funzionalità della rete.

Il workshop si prefigge l’obiettivo di fare il punto sullo stato dell’arte del contratto di rete con lo scopo di ricavare parametri e schemi interpretativi (anche ottenuti dall’ascolto delle migliori best practices di mercato) utili a comprendere quando e come e con quali condizioni lo strumento è applicabile ad aggregazioni aziendali già preesistenti od in via di formazione, e come abbinare allo stesso le opportunità di finanziamento pubblico regionali.

In particolare, saranno illustrate le esperienze di BIC La Fucina nell’utilizzo di strumenti di finanza agevolata per il sostegno di aggregazioni di rete e sarà presentato il bando Ergon, l’innovativo strumento regionale lombardo a sostegno delle Reti.

Programma:
16.30 – Registrazione dei partecipanti
17.00 – Benvenuto ai partecipanti – Chiara Pennasi, Direttore di BIC La Fucina
17.10 – Aggregazioni di imprese e finanza agevolata: l’esperienza di BIC La Fucina – Paolo Colombo, BIC La Fucina
17. 30 – Il Contratto di rete di impresa uno strumento di innovazione e crescita: elementi fondamentali, aspetti applicati, casi concreti – Ing. Massimiliano Bellavista, Keirion/retidimpresa.eu
18.00 – Il bando Ergon: un’opportunità per le imprese della Regione Lombardia – Dott. Daniele Cavallotti
18.20 – Discussione, Question Time ed esame di proposte di reti
19.00 – Conclusioni

Per informazioni:
Daniele Cavallotti
danielecavallotti@gmail.com
+39/3930271096

sabato 7 gennaio 2012

Regione Toscana

L'internazionalizzazione è sicuramente un campo in cui le Reti di Imprese rappresentano uno strumento privilegiato.
La Regione Toscana ha riconosciuto questo potenziale nel Bando appena aperto dedicato alle imprese che operano per l'internazionalizzazione non solo con un punteggio premiale ma anche riconoscendo un livello di investimenti maggiori rispetto alle singole imprese.




Leggi la mia presentazione

martedì 3 gennaio 2012

Bando Ergon Azione 1 Rimandata la scadenza

Con il Decreto n. 12838 del 27/12/2011 è stato prorogato al 29/02/2012 il termine per la presentazione delle domande di partecipazione al Bando Azione 1 del Programma ERGON. 
Contestualmente è stato fissato al 30/11/2013 il termine per la conclusione dei progetti. 

Per maggiori informazioni
   www.industria.regione.lombardia.it